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La Repubblica del soffritto è un viaggio nella cucina popolare italiana condotto da Donpasta, economista, artista e grande buongustaio che per dieci anni ha attraversato l'Italia in lungo e in largo, a caccia dei segreti nascosti tra i fornelli dei nonnini, custodi indiscussi della tradizione culinaria del Paese. In questo podcast, Donpasta svela per la prima volta il suo incredibile archivio per condividere il distillato dei saperi che nonnine, pastori, contadini, pescatori e allevatori, custodiscono e che generosamente condividono, regalandoci uno sguardo sul presente lucido e disinibito.

Che legame c'è tra un grande cuoco modenese come Massimo Bottura e Lidia, una rezdora emiliana? Una lunga storia di rispetto, trasmissione, ascolto, studio, tra la cucina tradizionale e la cucina d'avanguardia.

Racconti di novantenni, pieni di ironia e leggerezza nonostante tutti i problemi della vita. Tra un raviolo di ricotta e cannella di Teresa e il cibreo fiorentino di Nara, si parla di musica punk e vecchi amici.

La Repubblica del soffritto è un viaggio nella cucina popolare italiana condotto da Donpasta, economista, artista e grande buongustaio che per dieci anni ha attraversato l'Italia in lungo e in largo, a caccia dei segreti nascosti tra i fornelli dei nonnini, custodi indiscussi della tradizione culinaria del Paese. In questo podcast, Donpasta svela per la prima volta il suo incredibile archivio per condividere il distillato dei saperi che nonnine, pastori, contadini, pescatori e allevatori, custodiscono e che generosamente condividono, regalandoci uno sguardo sul presente lucido e disinibito.

La cucina fiorentina, semplice, selvaggia, campagnola. Giuliana prepara il crostino di fegatini a modo suo, mentre Lina, ricorda i balli sfrenati nelle balere e i dolori della guerra mentre prepara il coniglio alla contadina.

Aldo, detto Pommidoro, oste storico di San Lorenzo, amico di Pasolini e re della carbonara, insieme ad Adele la venditrice di cicorie selvatiche, raccontano la storia del bombardamento di San Lorenzo del '43.

In una cucina nella borgata romana di San Basilio, Laura cucina gli gnocchi di pane all'amatriciana mentre nel lodigiano Giulia prepara il cuore trifolato, raccontando storie di donne, amore e libertà.

L'unica puntata con un solo personaggio è dedicata a una contadina eroica. Luigina coltiva la sua terra sul Monte Pasubio e prepara le tagliatelle al ragù in omaggio a sua mamma.

I sapori della cucina italiana si distinguono grazie al lavoro dei contadini. Totò, contadino siciliano e musico d'eccellenza, regala le note della sua chitarra a questa puntata mentre Cosimo, difensore dell'integrità dei suoi ulivi, ci ricorda che l'amore per la terra è sempre ripagato.

Senza ingredienti buoni la nonnina non cucina serena. Per questo servono contadini seri ed eretici, come Cesaretto e il nipote che tra una zappata, una cacio e pepe e le orecchiette con le melanzane, raccontano del loro orto ribelle.

Filomena in Molise racconta del suo ritorno in campagna dopo una vita in fabbrica, cucinando il sugo di carne con pasta fresca. Laura racconta la sua vita da filandiera mentre prepara la pinsa.

Del maiale non si butta via niente: dal budino di sangue fatto da Ambrogio, allevatore nel lodigiano, alla padellaccia di interiora, preparata da Graziella nelle Marche.

Tra un fegato alla veneziana di Grazia e una coda alla vaccinara di Marisa a Testaccio, storie di donne che a un certo punto hanno capito che non amavano più il loro uomo.

Novantenni saggi, che in campagna pensano sempre e provano a fare le cose giuste. Come Lino Maga e il suo vino Barbacarlo, antesignano dei vini naturali ed Edoardo, pastore laziale che fa la ricotta come un tempo.

Questa puntata racconta di passati inquieti. Filippo prepara la schiacciata catanese e Mimmo, nella sua bettola sul mare, la pasta con le cozze alla tarantina.

Due grandi pensatori della cucina di mare, pescatori per diletto e cuochi di professione con un'unica fissazione: la difesa del mare. Dal polpo in pignata salentino di Massimo alla zuppa di pesce di Alghero di Salvatore.

Un'ode alla cucina partenopea: pasta, fagioli con le cozze e babà. Ornella, racconta della sua lunga storia d'amore lavorando con il marito nella panetteria e Anna napoletana doc emigrata a Milano, canta per farsi passare la nostalgia di casa.

Donne di carattere, forti e simpatiche. Un incontro senza trucchi tra la caponata siciliana di zia Maria e la trippa alla romana di Mariella.

Uomini contro, sempre pronti a mettersi ai fornelli per difendere i loro ideali e le causa sociali. I gemelli Mario e Stefano, alabastrai di Volterra, preparano il cacciucco di funghi mentre Cecco a Roma cucina la cacio e pepe con le cozze.

Marinetta e Laura cantano l'elogio della frittura tra fritti di festa, il gnocco fritto emiliano e le sarde in saor veneziane.