Títulos en Comedia y humor

Un pilota cinese, durante una manovra d'emergenza, approda su Marte, e scopre che il pianeta è abitato da uomini gatto. Accolto da uno di loro, chiamato Grande Scorpione, impara a parlarne la lingua e ne scopre via via usi e cultura, apprezzando gli effetti stupefacenti delle foglie di loto di cui si nutrono. Man mano che si addentra nella conoscenza della loro società, tuttavia, si accorge che quella a cui assiste è la fase finale di una civiltà in declino, ormai irrimediabilmente corrotta, soggiogata dagli stranieri, priva di valori morali.

Attaccarsi alla bottiglia è il miglior modo con cui Gary Thorn riesce a ottenere qualunque risultato, che sia passare una serata o risolvere casi impossibili. Ma andiamo con ordine: Gary, il nostro protagonista, non è proprio un tipo anonimo, ma è anche vero che raramente qualcuno si sofferma più di tanto a guardarlo. Una sera, va a bere una birra con il suo (unico) amico Brendan. Il quale, però, lo molla a metà pinta; a quel punto una brunetta si avvicina a Gary (strano!), comincia a flirtare (ancor più strano!), finché, appena lui si volta dall'altra parte... anche lei sparisce.

Il progresso tecnologico avanza spedito, la popolazione invecchia e non gli sta dietro. Per questo Laura Annibali, una mezza genia nel campo informatico, arrivata ai cinquant’anni ha deciso di fondare la Huf, un’associazione no profit con la missione di sostenere le persone tecnologicamente inabili.

L’infanzia fiorentina in una famiglia particolarmente moderna e illuminata, con la mamma maestra montessoriana che gli permetteva di leggere libri pornografici perché consapevole dell’importanza della lettura tout court. La precocissima folgorazione per il teatro che lo fa trasferire a Roma poco più che ventenne. I primi passi nel cinema e nei fotoromanzi, che interpretava indossando le giacche rubate a Franco Zeffirelli. La gaia atmosfera della Dolce Vita. Le avventure mondane con Laura Betti, l’affinità elettiva con Federico Fellini, la severità di Pier Paolo Pasolini.

Mi voleva Strehler, spettacolo di e con Maurizio Micheli, registrato dal vivo e pubblicato da Volume Audiobooks nella collana Audiocomic. Con oltre mille repliche all’attivo “Mi voleva Strehler" è un monologo cult, un pezzo di teatro-cabaret ineguagliato. In scena Maurizio Micheli veste i panni dello scalcinato attore Fabio Aldoresi che, come tanti suoi colleghi, sogna la svolta: diventare un attore famoso e importante.

Parma, fine anni Novanta. Learco Ferrari, laureato in letteratura russa, suona la tromba e lavora part time come magazziniere. Tra una traduzione, una consegna e una prova con la band, cerca anche di scrivere libri. E soprattutto rimpiange i tempi in cui Bassotuba stava con lui, ora che se n'è andata... Nel racconto in prima persona delle minuscole vicende di Learco scorre un vero romanzo picaresco, una piccola epopea del quotidiano cantata con uno stile inconfondibile, diretto, divagante come la vita.

Chi ha strangolato la compagna d’ufficio di Francesca Zanardelli? Era pigra e non sapeva neanche usare il mouse. Francesca Zanardelli è appena tornata dalla pausa pranzo, dopo una qualsiasi mattinata in ufficio. Ma quando va in bagno a lavarsi i denti, trova una sorpresa: la sua odiosa compagna di scrivania è morta, strangolata di fresco, con la testa appoggiata sulle maioliche del gabinetto e il cappio ancora intorno al collo.

Ha cominciato a far danni nella Settimana della Moda, ha cancellato il Salone del Mobile e il rito dell’apericena: il Coronavirus, flagello globale, sembra uscito dall’incubo di un milanese. E ora che dovremo imparare a conviverci, da Milano può partire qualche considerazione su come ri-pensare il nostro stile di vita. Per esempio: lo smart working funziona solo se hai un armadio capiente dove rinchiudere i figli. Con il proprio coniuge è possibile parlare di persona e non solo a mezzo post-it attaccati sul frigo.

Questa mano non è mia un improvviso mal di pancia lungo le rive del Nilo si conclude con un'esperienza terrificante e una piccola carognata vendicativa dell'autore... ma la fantasia non c'entra: si tratta di un fatto vero, che poteva succedere solo a Barbieri.Prendete invece Le "punture" delle meduse e l'iceberg dell'ignoranza come un'occasione per far riposare le mandibole: una specie di ricreazione al contrario.

Un tanga, una tanghèra, una gara di tango con concorrenti molto particolari e dal finale inaspettato; la rapina a una farmacia in cui viene usata una Coca Cola come arma, da un vero fatto di cronaca a cui l'autore dà una svolta da fare invidia a un gioco di prestigio; un condominio che non è un condominio ma... non vi diciamo altro.

"Un medico è più geloso dei suoi pazienti che della persona che ama". È vero, e lo sa bene l'autore che, vivendo fra Roma e Palermo, ha bisogno di un dentista in ognuna delle due città. E quando va per un Controllino da quello di Palermo, succede che...Qualcuno vi ha mai detto "Per carità, quella trasmissione è così trash, io cambio sempre canale"? Comincia più o meno così, in Forbici, tinture e gossip la chiacchierata fra le clienti del parrucchiere Giggì.

Ma sarà vera la divertente Storia della muffoletta con l'olio, così intrecciata con la conquista normanna della Sicilia araba? Mai fidarsi di Barbieri, che ne La munnizza è nostra, e guai a chi ce la tocca trasforma con un colpo di genio l'immondizia eternamente ammucchiata nelle strade della capitale dell'isola in una strepitosa occasione di svago e attrazione turistica, ma non solo: certe multinazionali potrebbero addirittura...

Se in Francia avessero inventato lo champagne qualche secolo prima e le normanne si fossero tinte i capelli... Barbieri riscrive la storia della Sicilia a modo suo, prosegue prendendosela con certi "odorini" che ci deliziano nei mezzi pubblici e terrorizza la categoria dei pensionati con il "Bonus Ciao Nonno", l'ultima trovata dell'INPS per... ma non ve lo diciamo.

Il commissario Mancuso protagonista di tutti i thriller di Carlo Barbieri, stavolta non impegnato in una indagine, smonta le certezze del fedele Tranchina; un pazzo in una storia che si rivela a sorpresa una matrioska; la storia vera del ritorno in Italia dello zio d'America dell'autore, cantante lirico squattrinato e monello. Risate in chiave siciliana nella quinta delle undici raccolte della serie Babbiando babbiando, che contiene i racconti vincitori del Primo Premio e del Premio Speciale per l'ambientazione siciliana alla quinta edizione dell'Umberto Domina per la letteratura umoristica.

Una caotica mattinata al mare a Mondello, una surreale intervista immaginaria ad Andrea Camilleri e la storia totalmente folle di una "capra di nobile famiglia": risate in chiave siciliana nel primo degli undici audiolibri della serie Babbiando babbiando, che contiene i racconti vincitori del Primo Premio e del Premio Speciale per l'ambientazione siciliana alla quinta edizione dell'Umberto Domina per la Letteratura Umoristica.

Mazinga era un palermitano imbarcato su un sommergibile giapponese. E i pupi di zucchero siciliani hanno a che fare con la seta e la polvere da sparo. E non bisogna fidarsi dei saggi eremiti. E bisogna fare attenzione ad assumere i bagnini, specialmente quando sono affascinanti.Risate in chiave siciliana nel quarto degli undici audiolibri della serie Babbiando babbiando, che contiene i racconti vincitori del Primo Premio e del Premio Speciale per l'ambientazione siciliana alla quinta edizione dell'Umberto Domina per la Letteratura Umoristica.

La cavalla di Garibaldi che racconta la verità sul coraggio dell'Eroe; una sfida nel traffico palermitano; un pericoloso equivoco automobilistico e la storia dei girasoli di Van Gogh in cui l'autore chiama in causa persino il suo l'idraulico. Risate in chiave siciliana nel secondo degli undici audiolibri della serie Babbiando babbiando, che contiene i racconti vincitori del Primo Premio e del Premio Speciale per l'ambientazione siciliana alla quinta edizione dell'Umberto Domina per la Letteratura Umoristica.

Immobiliaristi da generazioni, gli Stockton sono l'emblema dell'alta società newyorchese. La loro vita è cadenzata da happening al circolo del golf, accordi prematrimoniali e cene a tema, organizzate dalla matriarca Tilda nella grande villa sul lungofiume di Brooklyn Heights. Ma dietro lo stile old money e l'educazione da Ivy League, l'unico linguaggio che sembrano conoscere e che ne regola i rapporti è quello della competizione e del conformismo.

Lei è una giornalista finanziaria. Ha due hobbit di sesso maschile. Il più grande ha quattro anni, ama le donne, il cioccolato e Il Signore degli Anelli. Da grande farà il cavaliere Jedi. Il più piccolo ama le papere e le scarpe. Ha gli occhi tondi, come il protagonista di un fumetto giapponese. Nei suoi quasi due anni di vita ha detto «sì» una volta sola e se n’è subito pentito. Lei ha un marito part-time, barese e comunista, che passa buona parte del suo tempo a Londra dove lavora e dove probabilmente ha una vita parallela con un’altra moglie e altri figli, inglesi.

Gli italiani non sono portati per la rivoluzione. In centinaia d'anni, mentre francesi, americani e russi si ribellavano all'andamento della propria Storia, gli italiani sceglievano strade alternative quali la diplomazia, l'iniziativa individuale, l'attesa della dipartita naturale del nemico, il superenalotto. "Il piantagrane" narra la vicenda di un individuo qualunque che, suo malgrado, si trova a innescare un grande, strabiliante, radicale cambiamento. A causa della sua semplice presenza, tutti cominciano ad agire secondo logica e buonsenso.