Títulos en Guerra y crisis

Il 27 luglio 1996 una guardia di sicurezza di nome Richard Jewell individuò uno zaino sospetto nel Centennial Olympic Park di Atlanta, teatro in quei giorni dei Giochi olimpici. All'interno c'era una bomba. La deflagrazione provocò due morti e un centinaio di feriti, ma senza l'intervento di Jewell il bilancio sarebbe stato certamente più grave. Con gli occhi del mondo puntati addosso, la città non si fermò e i giochi continuarono. La stampa e le autorità non esitarono a fare di Jewell un eroe. Tuttavia, la pressione per trovare l'attentatore era altissima.

Para subirse a una patera rumbo a Europa, decenas de miles de personas han tenido que superar antes una endiablada yincana: atravesar Libia, un país sumido en una guerra no contada entre distintos Gobiernos, milicias tribales, mafias de traficantes y grupos terroristas vinculados al ISIS. El fotógrafo Ricardo García Vilanova y el periodista Karlos Zurutuza han recorrido el país desde 2011 para documentar todas las tramas que conviven en este escenario caótico y contarlas con los matices y los detalles que no caben en la cobertura de prensa tradicional.

America is a land in which extremism no longer belongs to the country's shadowy fringes, but comfortably exists in the national mainstream. That is the alarming conclusion by intelligence analyst Daryl Johnson, an expert on domestic extremism with more than 25 years of experience tracking radicalized groups for the US government. In this book, Johnson dissects the rapidly expanding forms of American hatred and radicalization, including white nationalists, antigovernment militias, antifascists (Antifa), militant black nationalists, and extremist Islamic groups.

15 dicembre 1969, la giornata più lunga. I funerali di Stato delle vittime nel Duomo. L'arresto del "mostro" Pietro Valpreda, un ballerino anarchico milanese. A suo carico c'è una testimonianza che gli inquirenti ritengono inattaccabile: un tassista sostiene di averlo accompagnato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura (BNA) con una valigetta molto pesante, pochi minuti prima della strage. Dopo tre giorni, il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli è ancora trattenuto in questura: a mezzanotte, durante l'ennesimo interrogatorio, precipita dal quarto piano di Milano e muore.

L'incontro con un maestro di giornalismo, Corrado Stajano, fondamentale anche nella vicenda di Piazza Fontana, e quello con Mario Calabresi, per parlare della morte di suo padre, ucciso il 17 maggio 1972. La giustizia negata per la morte di Pinelli e per le vittime della strage. Il ruolo del giudice Guido Salvini e l'indagine che non può finire. Anzi, sta per entrare nel vivo.

La prima pista è quella rossa. La sera del 12 dicembre 1969 la polizia inizia a rastrellare decine di militanti di sinistra, soprattutto anarchici. Sei di loro – per la verità – sono già in prigione da alcuni mesi: li si accusa di aver compiuto una serie di attentati tra la primavera e l'estate del 1969. Gli inquirenti li stanno torchiando duramente, mentre i giornali annunciano senza esitazioni: il mostro ha già un nome.

12 dicembre 1969, Milano. Sono le 16:37 quando un giovane impiegato venuto dal Sud si avvicina alla grande vetrata che dà sul grande salone della banca dove lavora, la Banca Nazionale dell'Agricoltura (BNA) di piazza Fontana. La sua vita e la storia di questo Paese stanno per cambiare per sempre. Lì sotto, nell'emiciclo, una bomba esplode uccidendo 17 persone e ferendone 88. È la più grande strage europea dal 1945.

Il 12 dicembre 1969 scoppiava una bomba nella Banca Nazionale dell'Agricoltura nel centro di Milano: 17 morti (alcuni deceduti nei giorni successivi) e 88 feriti e la storia d'Italia cambiò. Fu la "madre di tutte le stragi", l'apice della strategia della tensione. Una strage ancora senza colpevoli, anche se nel 2005 la Cassazione ha stabilito che fu opera dell'estrema destra, e in particolare di un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di Ordine Nuovo.

Historicamente construído, o terrorismo é um dos assuntos mais multifacetados da atualidade, com aspectos e implicações política, cultural, religiosa, midiática, social e econômica. A sua compreensão, condição primária para o seu enfrentamento, demanda uma abordagem multi, inter e transdisciplinar capaz de alcançar a complexidade que faz desse problema um dos mais desafiadores da chamada modernidade tardia.

La sconfitta militare dell'Isis non coincide con la sconfitta politica del terrorismo di matrice islamica. Il pericolo della sottovalutazione in Europa. Perché non si può fare l'equazione "immigrazione uguale terrorismo". Il decreto Salvini aumenta l'esclusione e il rischio di radicalizzazione. Il caso delle carceri.

"Ciò che è permesso", "ciò che è vietato". Di che cosa parlano i media arabi? Quali sono i temi che orientano il dibattito nel mondo islamico? Rassegna settimanale sulle opinioni e i commenti nella stampa araba.

L'11 settembre 2001 al Qaida colpiva i simboli del potere americano. Due aerei dirottati da terroristi si schiantarono sulle Torri Gemelle, un terzo colpì il Pentagono, mentre un quarto precipitava in Pennsylvania. Tremila i morti. A 18 anni dal più grande attacco contro gli Stati Uniti, Federico Rampini racconta come quell'evento ha cambiato l'America e il mondo intero.

In guerra esistono i buoni e i cattivi? Come considerare gli italiani andati a combattere con i curdi contro l'Isis in Siria? La morte di Lorenzo Orsetti, il fiorentino ucciso a Baghuz, in Siria, e prima ancora quella del marchigiano Karim Franceschi hanno sollevato il tema. Sui reduci dal Kurdistan siriano la giustizia italiana non ha ancora un approccio condiviso. Le procure di Cagliari e di Torino hanno chiesto la sorveglianza speciale ritenendoli socialmente pericolosi. Per altri sono eroi che combattono per la libertà.

"I Reportage di Repubblica" raccolgono i grandi racconti pubblicati sul quotidiano, come la serie "Super8 - Le storie al rallentatore". In ciascun episodio, mettendo in pausa il flusso incessante delle notizie, le firme del giornale accompagnano il lettore alla scoperta di luoghi, personaggi e vicende tramite una narrazione dal respiro lento e approfondito.

Between 1846 and 1873, California's Indian population plunged from perhaps 150,000 to 30,000. Benjamin Madley is the first historian to uncover the full extent of the slaughter, the involvement of state and federal officials, the taxpayer dollars that supported the violence, indigenous resistance, who did the killing, and why the killings ended. This deeply researched book is a comprehensive and chilling history of an American genocide.

En unik inblick i återtagandet av Mosul från terrorsekten IS en osminkad och detaljrik berättelse om hur ett specialförband opererar i strid, våldsam död, kamratskap i främsta linjen och krigets oskyldiga offer. Svenske elitsoldaten Axel Stål är tillbaka i stridens hetta. Som nybefordrad överstelötjnant i kurdiska säkerhetstjänsten blir hans uppgift att hjälpa till med återtagandet av Mosul från terrorsekten Islamiska Staten. Men trots hans långa karriär som operatör runt om i världens värsta oroshärdar visar sig uppdraget bli långt blodigare och svårare än vad Axel någonsin tidigare varit med om.

Il processo agli esecutori, concluso, e il processo ai mandanti, ancora in corso. I legami tra terrorismo nero, servizi segreti deviati, Loggia P2 e criminalità. A 40 anni dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980, Benedetta Tobagi, storica e scrittrice, e Valentina Desalvo, vicedirettrice bolognese di Repubblica che il giorno della strage aveva 13 anni, ricordano il giorno della tragedia e raccontano una storia giudiziaria e una ferita ancora aperte.

Antonio martire d'Europa. La storia del giornalista italiano morto a Strasburgo in sei articoli di Repubblica: Braccato da 720 agenti il killer di Strasburgo: "Chérif è già in Germania", di Anais Ginori; Antonio e la passione per l'Europa: "Gli ha sparato puntando alla testa", di Marco Mensurati e Giampaolo Visetti; Si spegne la speranza: Antonio è morto nella strage di Strasburgo, di Marco Mensurati; Strasburgo, addio ad Antonio che credeva nell'Europa dei fratelli, di Concita De Gregorio.

Two defense experts explore the collision of war, politics, and social media, where the most important battles are now only a click away. Through the weaponization of social media, the Internet is changing war and politics, just as war and politics are changing the Internet. Terrorists livestream their attacks, “Twitter wars” produce real world casualties, and viral misinformation alters not just the result of battles, but the very fate of nations. The result is that war, tech, and politics have blurred into a new kind of battlespace that plays out on our smartphones.

Delta Force—the US Army’s most elite top-secret strike force. They dominate the modern battlefield, but you won’t hear about their heroics on CNN. No headlines can reveal their top-secret missions, and no book has ever taken readers inside—until now. Here, a founding member of Delta Force takes us behind the veil of secrecy and into the action to reveal the never-before-told story of First Special Forces Operational Detachment-D (Delta Force).