Resultados Editorial "audible studios" en Antropología

What is it that makes you distinct from me? Identity is a term much used but hard to define. For that very reason, it has long been a topic of fascination for philosophers but has been regarded with aversion by neuroscientists - until now. Susan Greenfield takes us on a journey in search of a biological interpretation of this most elusive of concepts, guiding us through the social and psychiatric perspectives and ultimately to the heart of the physical brain.

In this current context of desperate geopolitical upheaval, there is no better time to address oneness, reconciliation and a statement of otherness beyond the limitations of contemporary media. The Holy Land: Contemporary Visions and Scriptures seeks dialogue with ancient lands and sacred spaces along with modern visions of the people who inhabit them and the burgeoning contradictions of their daily lives.

Two million years ago, Africa: A skinny, long-limbed creature who walks on two legs, can’t sprint, and has no weapons turns away from his under-nourished friends, and runs down a much stronger antelope. Dinner. Over succeeding generations, this creature evolves into one of the best distance runners on the planet: the human being. Yet in the age of modernity, we find ourselves unable to run without more than half of us suffering injury. This book looks at the injury epidemic in running and what the barefoot running movement believes are the causes of injury.

Although we usually think of technology as something unique to modern times, our ancestors began to create the first technologies millions of years ago in the form of prehistoric tools and weapons. Over time, eight key technologies gradually freed us from the limitations of our animal origins.

As a psychiatrist, Dr. Rubin learned that Anti-Semitism and other deep-seated prejudices are non-organic diseases of the mind: malignant emotional illnesses that can be treated by only first understanding the unique psychodynamics involved. Little has been written about this aspect of bigotry. Anti-Semitism is a bold endeavor to shed light on one of humankind's most destructive and contagious illnesses, and offers hope and healing for the future.

When the 2010 earthquake struck Haiti, Raymond Joseph, the former Haitian ambassador to the United States, found himself rushing back to his beloved country. The earthquake ignited a passion in Joseph, inspiring him to run for president against great competition, including two well-known Haitian pop stars, his nephew Wyclef Jean and Michel Martelly. But he couldn't compete in a democratic system corrupt to the core.

Asylum Denied is the gripping story of political refugee David Ngaruri Kenney's harrowing odyssey through the world of immigration processing in the United States. Kenney, while living in his native Kenya, led a boycott to protest his government's treatment of his fellow farmers. He was subsequently arrested and taken into the forest to be executed. This audiobook, told by Kenney and his lawyer Philip G. Schrag from Kenney's own perspective, tells of his near-murder, imprisonment, and torture in Kenya.

A funny and touching story about how to deal with the struggles of adulthood, how to live a good life, and how money can complicate it all. Money Sucks is the culmination of those discussions, rumination on the haves and the have-nots and a frank, thought-provoking look at some of the toughest questions life throws our way: What makes us happy? How much is enough? Funny and inspiring in equal measures, it’s a must-listen for anyone who cares about the future of their children, grandchildren, and the friends and family they love.

This insider's look at inherited wealth in the United States explores the complex meanings of money and success in American society with a new introduction that examines whether America's privileged class will be willing or able to play a leadership role in the twenty-first century.

Esistono luoghi in cui non sembra vivere nessuno. Strade solitarie su cui muovono i passi sparuti camminatori, case centenarie in cui i silenzi sono rotti solo dal ronzio di qualche televisione lontana, antichi muretti a secco su cui camminano gatti randagi e lucertole più di quanto vi si appoggino mani e schiene umane, vecchie stufe a gas a riscaldare ampie stanze semivuote.

È noto che il mondo sta cambiando. Molto, quasi tutto ci porta a prevedere la fine della vita per come ora la conosciamo sulla Terra. La catastrofe (dal greco katastrophé, ‘rovesciamento’) che il genere umano sperimenta e sperimenterà non è però la prima: tutto quel che conosciamo è nato da una catastrofe, si è andato modificando e assestando attraverso catastrofi, e con una catastrofe andrà a terminare – o a proseguire, ma in modo radicalmente diverso.

In che modo la tv e i social media sono diventati così pervasivi? Come mai si ha la sensazione di vivere in un tempo strano, talvolta estremamente compresso e talvolta profondamente dilatato? E perché ci sembra sempre che ci manchi un quadro generale delle cose, che il nostro sguardo si fissi su alcuni particolari, ingranditi a dismisura?

Un viaggio nel mondo dell'antropologia attraverso dieci parole – essere, convivere, comunicare, dove e quando, crescere, specchiarsi, rappresentarsi, donare, credere, nutrirsi –, per avvicinarsi a una disciplina che può aiutarci a interpretare il rimescolamento sempre più rapido della realtà cui stiamo assistendo e comprendere meglio ciò che accade nelle nostre città, strade e vite. L'antropologia culturale, nata come studio delle culture dei popoli lontani dall'Occidente, oggi ha allargato il suo campo di azione fino a occuparsi del qui e ora.

Abitare è una delle principali caratteristiche dell'essere umano e la casa è il luogo umano per eccellenza. Domandare a qualcuno «dove vivi?» vuol dire chiedere notizie sul posto in cui si svolge la sua attività quotidiana, ma soprattutto su quello che dà senso alla sua vita. Servendosi anche di un suggestivo giro del mondo tra le architetture vernacolari, il libro va in cerca del senso profondo dell'abitare.

Non c'è donna che non si sia mai sentita rivolgere parole come queste. Parole a cui ci si abitua, tanto sono consuete. La violenza che contengono non ci stupisce, al massimo produce un groppo alla gola a cui non si riesce a dare spiegazione. E più queste parole diventano normali, più si rischia di adottare lo stesso sguardo misogino sul mondo. Del resto, questo linguaggio non appartiene solo alla nostra quotidianità - il mondo reale e i social media - ma permea anche le pagine dei giornali, i salotti televisivi, i comizi dei politici.

Non c'è canzone al mondo capace di scatenare entusiasmi di piazza, cori ed euforia come Bella ciao, ma allo stesso tempo non c'è canzone così capace di suscitare dibattiti e dividere gli animi. Le note e le parole che tutti conosciamo nascondono un'energia che non ha pari nella musica popolare. In ogni manifestazione pubblica, a ogni anniversario, le note di Bella ciao sono simbolo di libertà e di liberazione. Ma dove nasce questa canzone?

Streghe che cavalcano lupi e iene, cortei notturni di morti senza riposo, uomini trasformati in animali, formule magiche in grado di controllare spiriti e divinità: ogni popolo e ogni cultura del mondo, dall'alba dei tempi fino a oggi, ha creduto nell'esistenza di individui capaci di nuocere agli altri attraverso poteri magici; personaggi che incutono paura o provocano repulsione, dai quali è necessario difendersi, le cui caratteristiche vanno a formare la sfaccettata figura della strega.

Nel discorso pubblico italiano e internazionale c’è una formula che ritorna costantemente: "la Germania ha saputo fare i conti con il nazismo". Se però andiamo a verificare quanto c’è di vero in questa frase, ci accorgiamo quanto il passato nazista abbia condizionato il lungo dopoguerra tedesco, generando una tacita e continua tensione, ma producendo solo occasionalmente effettive prese di responsabilità. In questo libro scopriremo come, dopo decenni di oblio e di silenzio interessato, si è cominciato ad affrontare questo tema.

Solenni processioni funebri, pianti rituali, sacrifici e offerte in onore dei defunti, complesse pratiche di purificazione, sepolture, cremazioni e mummificazioni, necropoli grandiose erette a immagine e somiglianza delle città dei vivi: ogni società, ogni popolo del pianeta, sempre e a ogni latitudine, si è confrontato con la morte e ha cercato di renderla meno traumatica, facendone un momento di passaggio condiviso all'interno delle comunità.

Che cos'è l'autorità nella Grecia antica? A lungo è stata negata la stessa esistenza di un termine greco che la definisca, e ci si è limitati a ricercare in quella cultura i sistemi di relazione sottesi al concetto romano di auctoritas. Prendendo le distanze da tale impostazione romano-centrica, l'autore individua le metafore culturali di cui i Greci si servono per elaborare la loro particolare nozione di auto rità, che non si presenta come qualità intrinseca dell'auctor, ma come "facoltà" concessa a qualcuno da una fonte esterna.