Resultados para "Audiobooks" en Juegos Olímpicos y Paralímpicos

Con orígenes en la Depresión norteamericana y a pocos años de la Segunda Guerra Mundial, Daniel James Brown narra la epopeya del equipo de ocho remeros y su timonel de la Universidad de Washington, y su épica misión de ganar la medalla de oro en 1936 en los Juegos Olímpicos del Berlín de Hitler. El equipo de remo estadounidense que sorprendió al mundo y que transformó este deporte atrajo la atención de millones de personas.

Experimente un año extraordinario entre la gente real de la antigua Grecia viendo cómo se preparan para el evento más importante de su calendario. Estamos en el año 248 a. C y los antiguos griegos esperaban con ansias los 133º Juegos Olímpicos. Celebrados cada cuatro años en honor a Zeus, rey de los dioses Olímpicos, los Juegos son el punto culminante del calendario antiguo y un evento tanto social como deportivo.

On the eve of the opening of the 30th Olympiad in London this summer, sports activist and writer Mark Perryman presents a sharply critical take on the way the Games have been organized and an imaginative blueprint for how they could be improved. The London Olympics have been promoted as of great benefit for the host city and nation. The organizers insist that the lasting value of the facilities built, the tourism the Games will attract, and the popular participation in sport they will promote, all make the spending of billions of pounds of public money an excellent investment.

The 1988 Seoul Olympics played host to what has been described by some as the dirtiest race of all time, by others as the greatest. The final of the men's 100 metres at those Olympics is certainly the most infamous in the history of athletics, and more indelibly etched into the consciousness of the sport, the Olympics, and a global audience of millions, than any other athletics event before or since.

The Olympics are the world’s most prestigious stage for athletic competition. Fans both casual and hardcore tune in religiously every few years to watch as men and women push themselves to the limits of human performance. But what makes a champion? Is it genetics? Hours of training? A psychological advantage? Of all the athletes who dedicate their lives - and bodies - to achieving that perfect moment of triumph, why will one person or team win out over another? Science has some compelling answers, and in this audiobook, Scientific American explores this topic from various angles.

Le Olimpiadi di Monaco '72 si ricorderanno sempre per l'attentato di Settembre Nero. Se ti concentri riaffiorano personaggi come Olga Korbut, Valerj Borzov, l'URSS che batte per la prima volta la squadra americana a basket e sopra tutti Mark Spitz: sette medaglie per sette record. Ma per lo sport italiano questa olimpiade è degna di essere ricordata per un motivo particolare. Le medaglie olimpiche di Novella Calligaris, le prime mai ottenute da nuotatori italiani nella storia.

Sono pochi quelli che oltre a vincere la medaglia con il record fanno anche la Storia dell'atletica. Uno di questi è stato Robert "Bob" Beamon che il 18 ottobre 1968 alle Olimpiadi di Città del Messico letteralmente decolla dalla pedana del salto in lungo e atterra dopo 8 metri e 90 centimetri. Batte il record precedente di 55 centimetri. Mai nessuno prima di lui era riuscito e dopo di lui riuscì a migliorare il record del lungo così tanto. Il suo record resisterà imbattuto per 23 anni.

L'uomo che nel 1997 corre lungo le strade di Tokyo portando la torcia dei giochi invernali di Nagano non è una leggenda olimpica. O perlomeno non lo è in senso classico. Non ha realizzato imprese colossali, frantumato record mondiali o dato vita a duelli memorabili in pista. Grazie a una storia che se non fosse vera sarebbe un romanzo d'avventura.

Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.

Il favorito dei 10mila metri di atletica leggera, alle Olimpiadi di Tokio 1964, è Ron Clarke, australiano, detentore del record del mondo. Ma a vincere, dopo un ultimo giro pieno di colpi di scena, è Billy Mills, un atleta americano pressoché sconosciuto. Billy è un nativo americano, nato e cresciuto in una riserva, orfano dall'età di 12 anni.

Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava già alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni più tardi arriva all'edizione di Atene 2004 con l'intenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nell'impresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara già per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo è conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.

Stadio Lenin, Mosca, 26 luglio 1980. Finale del salto in alto. In pedana due donne: la tedesca dell'Est Rosemarie Ackermann, prima donna al mondo a superare il "muro" dei due metri, già campionessa olimpica a Montrèal 1976 e Sara Simeoni, medaglia d'argento a Montreal, alla quale è "toccato" per ben due volte alzare l'asticella a 2,01 mt. Tutti gli esperti si attendono questo duello, il pallottoliere degli scontri diretti dice 6 a 2 per la Ackermann.

This unique audiobook history of the Olympics, first issued in 2008, has been updated to include the Beijing Olympics and released to coincide with the London event. Written by the prize-winning sports journalist John Goodbody, and with a fascinating personal documentary featuring one of Britain's leading Olympians, Sebastian Coe, who is now heading the 2012 Games, this is an ideal opener!

La corsa non è soltanto uno sport ma un mondo da esplorare, fatto di eroi, storie, tecnica e punti di vista diversi. E con moltissime cose da imparare. In questo podcast ti porteremo nel mondo del running e dello sport con lo stile Runlovers, ossia con leggerezza, divertimento e competenza perché - come diceva il Marchese del Grillo - "Quanno se scherza, bisogna èsse' seri!".

La corsa non è soltanto uno sport ma un mondo da esplorare, fatto di eroi, storie, tecnica e punti di vista diversi. E con moltissime cose da imparare. In questo podcast ti porteremo nel mondo del running e dello sport con lo stile Runlovers, ossia con leggerezza, divertimento e competenza perché - come diceva il Marchese del Grillo - "Quanno se scherza, bisogna èsse' seri!".

The 2018 Winter Olympics will be the stage for many compelling stories. Athletes like Ashley Wagner and Sven Kramer are windows into hidden social phenomena, from figure skating's eating disorders to the Dutch obsession with speed skating. Controversies like the Russian doping scandal, the NHL player ban, and the question of whether North Korea will compete or disrupt are creating human drama that affects thousands of athletes.

Autobiography of Hall of Fame basketball star Clyde Drexler, one of basketball history's most dynamic players. Through his fifteen-year career as an NBA player, Clyde Drexler played with elegance and flair, leadership and poise, integrity and an ability to come through in the clutch. He led the Portland Trail Blazers to the NBA Finals twice and helped the Houston Rockets win the NBA championship in 1995. A ten-time All-Star, a member of the 1992 Olympic Dream Team, and now a member of basketball’s Hall of Fame, Drexler reached the top of his profession without revealing many of his inner thoughts on himself or the game.

Jessie Owens, atleta americano nero, che in pieno nazismo dominò a Berlino 1936 lasciando di sasso Hitler e gli altri gerarchi impettiti in tribuna d'onore; Livio Berruti, studente di chimica, capace, a Roma 1960, di dominare i duecento metri piani con una corsa perfetta e leggera; Bob Beamon, un altro statunitense di colore che, a Messico '68, nel pieno della rivolta studentesca e operaia, saltò, nel lungo, otto metri e novanta, lasciando il mondo a bocca aperta [...] Sara Simeoni, veronese, principessa del salto in alto a Mosca 1980 [...]

5 settembre 1972, ore 4:30, villaggio olimpico di Monaco di Baviera. Un commando palestinese di Settembre nero fa irruzione negli alloggi della squadra israeliana. Comincia così la pagina più tragica della storia delle Olimpiadi e si concluderà 20 ore dopo con 17 morti. In quella squadra c'è anche Shaul Ladany, marciatore che, bambino, fu deportato a Bergen-Belsen, il campo in cui morì Anna Frank. Per la seconda volta Ladany sopravvive alla Storia. La sua vita è stata una lunga sequenza di passi, quasi un Forrest Gump che ha attraversato il XX secolo.

In 1968, perhaps the finest US Olympic men’s track-and-field team ever stirred the world in unprecedented ways, among them the victory stand black rights protest by Tommie Smith and John Carlos in Mexico City. But in competition no single athlete mirrored the free-thinking 1960s better than Dick Fosbury, a failed prep high jumper who invented an offbeat style that ultimately won him a gold medal and revolutionized the event. No jumpers today use any other style than his.