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Pianosa

De: Silvia Giralucci
Narrado por: Silvia Giralucci
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  • Resumen

  • Pianosa, uno scoglio piatto di fronte all'isola d'Elba, nel mar Tirreno, è sempre stata "l'isola del diavolo", sin dai tempi dei romani: una prigione, un "altrove" dove mandare chi era sgradito. Nei suoi 150 anni di storia carceraria, ha attraversato gli snodi fondamentali della storia del nostro Paese: dalle sperimentazioni liberali di fine Ottocento, quando diventata la prima Colonia penale agricola in Italia, al fascismo, dall'antifascismo al contrasto delle emergenze di terrorismo e mafia.

    Silvia Giralucci, giornalista, il cui papà fu vittima del primo omicidio delle Brigate Rosse, ci capita in vacanza e ne rimane affascinata. La storia di Pianosa la cattura ancora di più quando scopre che nella sezione di massima sicurezza sono stati detenuti anche alcuni degli assassini di suo padre, insieme ai vertici del terrorismo rosso, e in quelle stesse celle è stata poi imprigionata la cupola della mafia dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Il carcere duro lenisce il dolore delle vittime? A cosa serve davvero la pena? Che cosa succede alle persone dentro un carcere di massima sicurezza? Silvia Giralucci ritorna sugli interrogativi che l'assillano fin da bambina, e attraverso le voci di chi ha abitato Pianosa - da bambino, da detenuto, da agente, da guida turistica, da avvocato - racconta i segreti di un luogo sospeso tra inferno e paradiso, esplorando allo stesso tempo il nostro compli-cato rapporto con la pena.

    1. Inferno o paradiso
    2. Il supercarcere dei brigatisti
    3. Sono stato all'inferno. Innocente
    4. Quel direttore
    5. Quanti scheletri
    6. La diaspora
    7. Pianosa oggi, una speranza per pochi
    ©2021 Audible Originals (P)2021 Audible Studios
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Episodios
  • Inferno o Paradiso

    Inferno o Paradiso

    Pianosa. L'isola del diavolo 1
    Sep 10 2021

    Pianosa, uno scoglio piatto di fronte all'isola d'Elba, nel mar Tirreno, è sempre stata "l'isola del diavolo", sin dai tempi dei romani: una prigione, un "altrove" dove mandare chi era sgradito. Nei suoi 150 anni di storia carceraria, ha attraversato gli snodi fondamentali della storia del nostro Paese: dalle sperimentazioni liberali di fine Ottocento, quando diventata la prima Colonia penale agricola in Italia, al fascismo, dall'antifascismo al contrasto delle emergenze di terrorismo e mafia.

    Silvia Giralucci, giornalista, il cui papà fu vittima del primo omicidio delle Brigate Rosse, ci capita in vacanza e ne rimane affascinata. La storia di Pianosa la cattura ancora di più quando scopre che nella sezione di massima sicurezza sono stati detenuti anche alcuni degli assassini di suo padre, insieme ai vertici del terrorismo rosso, e in quelle stesse celle è stata poi imprigionata la cupola della mafia dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Il carcere duro lenisce il dolore delle vittime? A cosa serve davvero la pena? Che cosa succede alle persone dentro un carcere di massima sicurezza? Silvia Giralucci ritorna sugli interrogativi che l'assillano fin da bambina, e attraverso le voci di chi ha abitato Pianosa - da bambino, da detenuto, da agente, da guida turistica, da avvocato - racconta i segreti di un luogo sospeso tra inferno e paradiso, esplorando allo stesso tempo il nostro complicato rapporto con la pena.

    Quando si arriva in barca dall'isola d'Elba, l'isola di Pianosa appare come il dorso di una balena verde che affiora in superficie. È stata prima una Colonia penale agricola italiana, poi un super carcere, e oggi una riserva marina.

    Silvia Giralucci, ci arriva in vacanza, ne rimane affascinata. Raccoglie le storie di Carlo Dotto e di Pino Mazzei Braschi, uno figlio di un agente della polizia penitenziaria, l'altro del direttore dell'ufficio postale, che ci sono nati e cresciuti nei tempi in cui l'isola era Colonia penale, e si fa accompagnare dalla guida ambientale Andrea Giusti a esplorare le vecchie diramazioni del carcere ormai abbandonate all'incuria. Silvia scopre così che la storia affascinante di quell'isola, oggi abbandonata, si intreccia non solo con la storia del nostro Paese, ma anche con la sua storia personale di vittima, impotente e inquieta.

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    37 mins
  • Il supercarcere dei brigatisti

    Il supercarcere dei brigatisti

    Pianosa. L'isola del diavolo 2
    Sep 11 2021

    Pianosa, uno scoglio piatto di fronte all'isola d'Elba, nel mar Tirreno, è sempre stata "l'isola del diavolo", sin dai tempi dei romani: una prigione, un "altrove" dove mandare chi era sgradito. Nei suoi 150 anni di storia carceraria, ha attraversato gli snodi fondamentali della storia del nostro Paese: dalle sperimentazioni liberali di fine Ottocento, quando diventata la prima Colonia penale agricola in Italia, al fascismo, dall'antifascismo al contrasto delle emergenze di terrorismo e mafia. Silvia Giralucci, giornalista, il cui papà fu vittima del primo omicidio delle Brigate Rosse, ci capita in vacanza e ne rimane affascinata. La storia di Pianosa la cattura ancora di più quando scopre che nella sezione di massima sicurezza sono stati detenuti anche alcuni degli assassini di suo padre, insieme ai vertici del terrorismo rosso, e in quelle stesse celle è stata poi imprigionata la cupola della mafia dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Il carcere duro lenisce il dolore delle vittime? A cosa serve davvero la pena? Che cosa succede alle persone dentro un carcere di massima sicurezza? Silvia Giralucci ritorna sugli interrogativi che l'assillano fin da bambina, e attraverso le voci di chi ha abitato Pianosa - da bambino, da detenuto, da agente, da guida turistica, da avvocato - racconta i segreti di un luogo sospeso tra inferno e paradiso, esplorando allo stesso tempo il nostro compli-cato rapporto con la pena.

    Franco Bonisoli è uno dei brigatisti rossi che in via Fani, nel 1978, sequestrarono l'onorevole Aldo Moro uccidendo i cinque agenti della sua scorta. Silvia Giralucci lo incontra a Milano per farsi raccontare della sua detenzione a Pianosa, di come, negli anni, abbia cambiato il suo atteggiamento nei confronti dello Stato, di come sia arrivato ad assumersi le responsabilità degli omicidi compiuti, anche grazie all'esperienza in prigione - ma in modo molto diverso da come s'immagina. Nel dialogo tra una vittima e un carnefice, due storie di cambiamento profondo si intrecciano e si confrontano.

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  • Sono stato all'inferno. Innocente

    Sono stato all'inferno. Innocente

    Pianosa. L'isola del diavolo 3
    Sep 12 2021

    Pianosa, uno scoglio piatto di fronte all'isola d'Elba, nel mar Tirreno, è sempre stata "l'isola del diavolo", sin dai tempi dei romani: una prigione, un "altrove" dove mandare chi era sgradito. Nei suoi 150 anni di storia carceraria, ha attraversato gli snodi fondamentali della storia del nostro Paese: dalle sperimentazioni liberali di fine Ottocento, quando diventata la prima Colonia penale agricola in Italia, al fascismo, dall'antifascismo al contrasto delle emergenze di terrorismo e mafia.

    Silvia Giralucci, giornalista, il cui papà fu vittima del primo omicidio delle Brigate Rosse, ci capita in vacanza e ne rimane affascinata. La storia di Pianosa la cattura ancora di più quando scopre che nella sezione di massima sicurezza sono stati detenuti anche alcuni degli assassini di suo padre, in-sieme ai vertici del terrorismo rosso, e in quelle stesse celle è stata poi imprigionata la cupola della mafia dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio. Il carcere duro lenisce il dolore delle vittime? A cosa serve davvero la pena? Che cosa succede alle persone dentro un carcere di massima sicurezza? Silvia Giralucci ritorna sugli interrogativi che l'assillano fin da bambina, e attraverso le voci di chi ha abitato Pianosa - da bambino, da detenuto, da agente, da guida turistica, da avvocato - racconta i segreti di un luogo sospeso tra inferno e paradiso, esplorando allo stesso tempo il nostro compli-cato rapporto con la pena.

    Tra la primavera e l'estate del 1992 l'Italia affronta l'emergenza delle stragi di mafia. Due bombe uccidono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La Stato risponde con un giro di vite nella detenzione dei boss che vengono trasferiti in carceri speciali. Una di queste è la sezione Agrippa a Pianosa, un carcere nel carcere, al centro dell'isola, al centro di molte polemiche per le condizioni disumane di detenzione in regime di "41 bis", la forma la detenzione più dura. Una risposta necessaria? Un'operazione di facciata? Un modo per indurre collaborazioni? 

    Gaetano Murana viene arrestato sulla base delle dichiarazioni di un sedicente "pentito" detenuto a Pianosa e condannato all'ergastolo per la strage di Paolo Borsellino. Dopo 18 anni di carcere, di cui 16 al 41 bis, in parte a Pianosa, tra botte e sputi, si scopre che è innocente, completamente innocente e che quel collaboratore si era inventato tutto per uscire dell'inferno di Pianosa. Le ferite, i legami tra politica e criminalità organizzata, i depistaggi, la mancata assunzione di responsabilità quando a sbagliare è lo Stato.

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