Nuove mappe della storia. Popoli, confini, imperi, civiltà (e una pandemia).
Il nostro destino è scritto nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ogni crisi vicina e lontana ci costringe a capire la fisicità del mondo in cui viviamo. La geografia e la storia come le abbiamo studiate sui banchi di scuola non ci bastano più.
Dobbiamo guardare "oltre", penetrare il significato nascosto delle carte geografiche, incrociare il paesaggio terrestre con la storia delle civiltà. Ci servono mappe intelligenti per orientarci a capire dove siamo ora, e dove andremo domani.
La storia antica riappare negli atlanti, come una trama invisibile che si ripete. I grandi imperi di una volta non sono mai del tutto scomparsi, hanno lasciato tracce profonde che continuano a guidarci. Ecco le grandi domande a cui cercheremo risposte.
Sta finendo l'Impero americano? Finiremo sotto l'egemonia cinese? Qual è il futuro dell'Europa, e quanto peserà la centralità della Germania? Il gigantismo e la fragilità della Russia sono un paradosso? Quali sorprese ci riserverà l'India? Tra miracoli e seduzioni, qual è il futuro del Sudest asiatico?
Capitolo VI - Sudest Asiatico. I miei viaggi in Vietnam, Indonesia, Birmania.
Il Sud-est asiatico è un'area del mondo in cui vivono più di 650 milioni di persone, e il dinamismo economico non ha più nulla da invidiare a quello cinese.
Se negli anni Sessanta il Premio Nobel svedese dell'economia Gunnar Myrdal andava proprio là per studiare la miseria estrema del Terzo mondo, ora l'ex Indocina e i mari del Sud che vennero raccontati da Joseph Conrad vibrano di modernità. Non tutto, però, è stato appiattito e omologato dalla globalizzazione. E col benessere non crescono i diritti.
I golpe militari in Thailandia o l'elezione di Duterte a Manila, l'involuzione della leader birmana premiata col Nobel della pace, le ambiguità del comunismo vietnamita e l'omertà dell'ultimo khmer rosso in Cambogia: tutto converge verso un modello di sviluppo autoritario.
Episodio 6.1. Vietnam retrò. Operazione nostalgia, il comunismo che seduce gli occidentali.
Dalle montagne sul confine cinese alla baia di Halong, dalle atmosfere francesi di Hue al fiume Mekong. Questi furono i teatri di conflitti lunghi e sanguinosi, i più recenti dei quali videro il Vietnam scontrarsi con la Francia, gli Stati Uniti, la Cina.
Ma sembra come riuscito a cancellarne il ricordo. Oggi, agli stranieri, il regime propone un paese immaginario, un paradiso perduto, con fantasie erotiche che ricordano i languori degli imperi decadenti.