Nuove mappe della storia. Popoli, confini, imperi, civiltà (e una pandemia).
Il nostro destino è scritto nelle carte geografiche, e nella loro storia. Ogni crisi vicina e lontana ci costringe a capire la fisicità del mondo in cui viviamo. La geografia e la storia come le abbiamo studiate sui banchi di scuola non ci bastano più.
Dobbiamo guardare "oltre", penetrare il significato nascosto delle carte geografiche, incrociare il paesaggio terrestre con la storia delle civiltà. Ci servono mappe intelligenti per orientarci a capire dove siamo ora, e dove andremo domani.
La storia antica riappare negli atlanti, come una trama invisibile che si ripete. I grandi imperi di una volta non sono mai del tutto scomparsi, hanno lasciato tracce profonde che continuano a guidarci. Ecco le grandi domande a cui cercheremo risposte.
Sta finendo l'Impero americano? Finiremo sotto l'egemonia cinese? Qual è il futuro dell'Europa, e quanto peserà la centralità della Germania? Il gigantismo e la fragilità della Russia sono un paradosso? Quali sorprese ci riserverà l'India? Tra miracoli e seduzioni, qual è il futuro del Sudest asiatico?
Capitolo IV - Russia. Il gigante col complesso d'inferiorità.
Ho frequentato a lungo la Russia quando ancora era l'Unione Sovietica, e io un giovane comunista. Tempi che ora sembrano remoti ma, a ben vedere, c'è una continuità tra gli zar, Stalin, e Putin.
Anche per questo, è particolarmente interessante osservare i confini dell'impero zarista al suo apogeo, quelli della "sfera d'influenza sovietica" nella guerra fredda, fino alla Russia di oggi. La Russia è un colosso che si ritiene costretto a minacciare i propri vicini.
Il suo espansionismo territoriale l'ha portata a occupare una porzione smisurata della superficie terrestre. Dalla terza Roma all'Eurasia, passando per la chiesa comunista, ecco perché oggi Mosca sostiene i populismi occidentali. La Russia sarà mai un paese che potremo considerare "normale"?
Episodio 4.6. Russiagate e attacco alla Nato. Assange, WikiLeaks, Snowden al servizio di Mosca.
Grande manovratore degli hacker informatici e delle fake news, il leader russo ha trovato diversi alleati in Occidente. E ha un vecchio progetto, alternativo all'Alleanza atlantica, quello dell'Eurasia: una Grande Europa, da Lisbona a Vladivostock, che porti l'Europa ad essere quello che secondo Putin già è, o dovrebbe essere: una piccola propaggine del continente asiatico.
Le guerre dell'informazione, come quelle del petrolio, non sono una novità dei nostri giorni, ci accompagnano da un secolo. Nel 2020, però, il crac energetico che ha opposto la Russia all'Arabia saudita coincideva con l'inizio della pandemia.