-
La vita uccide in prosa
- Narrado por: Emanuele Vezzoli
- Italiano
- Duración: 4 horas y 16 mins
No se ha podido añadir a la cesta
Error al eliminar la lista de deseos.
Se ha producido un error al añadirlo a la biblioteca
Se ha producido un error al seguir el podcast
Error al dejar de seguir el podcast
Escúchalo ahora gratis con tu suscripción a Audible
Compra ahora por 9,99 €
No se ha seleccionado ningún método de pago predeterminado.
We are sorry. We are not allowed to sell this product with the selected payment method
Resumen del editor
Settembre 1988. Un grigio impiegato del Catasto viene ucciso a revolverate mentre è nel giardino della sua villetta, vicina al Parco Lambro. Un tentativo di rapina? Un incidente? Il gesto folle di qualcuno in preda ai fumi della droga? O una vendetta? I trascorsi professionali dell'uomo non offrono supporti a quest'ultima pista, in apparenza la più promettente. Ma forse il grigio impiegato non era poi così prevedibile nella quotidianità delle proprie azioni: si scopre infatti che il vecchio padre disabile...
Che la chiave del delitto vada cercata, allora, tra le pieghe di una famiglia apparentemente normale, dalla vita che sembra un susseguirsi di giorni e di gesti assolutamente banali?
Mentre Melis e i suoi uomini si arrovellano, percorrendo piste che una dopo l'altra si arenano nelle più sterili conclusioni, gli anni Ottanta sembrano celebrare i loro massimi fasti: in quell'anno, il 1988, il Milan di Berlusconi Sacchi e Gullit ha vinto il campionato, sindaco della "Milano da bere" è "l'onorevole cognato" del primo Presidente del Consiglio socialista della nostra storia, e l'Italia ha appena superato il Regno Unito quanto a Pil: non sarà proprio il Paese di Cuccagna, ma, a detta di molti, quasi. È proprio così?
Reseñas de la crítica
Attualmente il miglior autore di gialli di qualità.
-- Corrado Augias, Il Venerdì di Repubblica
Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret.
-- Leopoldo Fabiani, La Repubblica
Tuzzi si dimostra un maestro.
-- Ranieri Polese, Corriere della Sera