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25 aprile. Libertà - Il mito conteso della Resistenza e della Liberazione
- Lezioni di Storia
- Narrado por: Emilio Gentile
- Italiano
- Duración: 29 mins
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Resumen del editor
"Non abbiamo più un popolo, una patria, un bene comune, un comune ideale. Il ricordo della Resistenza non solo è lontano, ma serve di pretesto retorico agli uni e agli altri". Queste parole scriveva il 15 luglio 1950 don Primo Mazzolari, uno dei primi a segnalare il rapido dissolversi dello spirito unitario e patriottico della Resistenza dopo la fine della collaborazione governativa fra democristiani, comunisti, socialisti e gli altri partiti antifascisti; dopo l'inizio della guerra fredda, dopo la vittoria delle elezioni della Democrazia Cristiana del 1948 e dopo l'adesione dell'Italia alla Nato.
Nel dopoguerra, i diversi partiti cercarono di appropriarsi del mito della Resistenza declinandolo secondo i propri scopi: mito della Resistenza come rivoluzione tradita o incompiuta per il partito comunista; come Resistenza ecumenica armata e disarmata dell'Italia contro il nazifascismo; come movimento patriottico nazionale che i partiti antifascisti volevano porre alla base del nuovo stato democratico repubblicano.
Oggi, oltre a confermare i valori alla base di quell'evento, dobbiamo sfrondare il mito di tutte le esagerazioni, e tener presenti anche i suoi aspetti negativi. E cercare di confermare che la Resistenza, come il Risorgimento, rappresenta un patrimonio nazionale di valori che andrebbe condiviso da tutti, senza contrapposizioni politiche o ideologiche.